Guasco

La strada più difficile è quella che porta più in alto




Economia circolare e comunità | La Filippa è un’altra cosa:
Rapporto di sostenibilità Edizione 2020/2021

è una pubblicazione che nasce dalla volontà di entrare nel merito dell’economia circolare in un momento in cui la “tempesta perfetta” - determinata dalla contemporanea presenza della crisi pandemica, economica e ambientale - può e deve rappresentare lo slancio decisivo a un cambio di paradigma

Nel volume sono raccolte le voci autorevoli di chi, da diversi punti di vista, analizza le premesse del modello economico circolare determinate dalla “tempesta perfetta”, presenta il caso de La Filippa come applicazione originale, sfidante e innovativa e tratteggia il futuro di questa nuova economia, grazie al prezioso contributo della Fondazione Symbola.

Il sito vuole rendere questi contenuti fruibili a tutti, arricchendoli con la multimedialità per raccontare un modo diverso di fare economia.

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MASSIMO VACCARI

Presidente La Filippa

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CARLO VACCARI

Amministratore Delegato La Filippa

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FEDERICO POLI

Direttore Generale e membro del CDA La Filippa

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SERGIO VAZZOLER

Partner Agenzia Amapola - Talking Sustainability

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ERMETE REALACCI

Presidente Fondazione Symbola

La “tempesta perfetta”: come affrontarla

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a cura di Sergio Vazzoler

Da febbraio 2020 siamo stati messi alla prova tutti, personalmente e professionalmente. La coda lunga della pandemia mette a rischio interi comparti economici con impatti incalcolabili sulle nostre comunità.

Ma, come ha dichiarato Papa Francesco durante la sua prima celebrazione in presenza dopo il lockdown: “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”. 

Cogliere questa opportunità significa, ad esempio, abbandonare il modello di economia lineare - che non si preoccupa di lasciare scarti e sprecare risorse - a favore di un sistema produttivo circolare che, al contrario, riutilizza tutto il materiale, generando solo gli scarti indispensabili. Questa svolta - determinata anche dal cosiddetto “pacchetto economia circolare” dell’Unione Europea - porterà con sé una riduzione media annua delle emissioni di 617 milioni di tonnellate di CO2 equivalente e, parallelamente, un impatto positivo sull’occupazione, con almeno 500 mila posti di lavoro in più.

In questo contesto è fondamentale il ruolo della discarica sul modello de La Filippa perché a valle del processo delle 4R (Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero) resteranno sempre componenti non più riciclabili e che vanno smaltiti in sicurezza per l’ambiente e per l’uomo.

È Sergio Vazzoler - esperto comunicatore ambientale - a  spiegare come l’economia circolare può diventare una risposta alle sfide contemporanee.

leggi la versione integrale del capitolo ( pdf 5.17 Mb )

La Filippa è un’altra cosa. Una storia di promesse mantenute

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a cura di Massimo Vaccari

La storia de La Filippa, discarica sostenibile di Cairo Montenotte - raccontata attraverso la voce di Massimo Vaccari, Presidente e suo ideatore insieme al fratello Carlo -  è paradigmatica per illustrare il funzionamento di un’economia realmente circolare al servizio dell’ambiente e del territorio.

Le radici del progetto affondano nei primi anni Duemila quando i due fratelli hanno l’intuizione di riconvertire la storica fabbrica di laterizi di famiglia in un progetto legato alla Green Economy

Dopo 8 anni e 43 sentenze amministrative, il 6 marzo 2008 l’impianto è finalmente avviato. Negli anni La Filippa è riuscita a “costruire il consenso” intorno a sé, praticando quotidianamente apertura e dialogo.  

In questo capitolo Massimo Vaccari illustra il modello de La Filippa, dove alle 4R dell’economia circolare ne sono state aggiunte altre due: riqualificazione dell’area e riutilizzo della ex cava di argilla. Si compie così il passo successivo sulla strada della circolarità, dando nuova vita ai materiali e ai luoghi. Il terreno su cui sorge l'innovativa discarica è oggetto di lavori costanti di rinaturalizzazione e di miglioramenti e, quando La Filippa avrà cessato di funzionare, resterà un’area riqualificata in armonia con l’ambiente. Sarà “un luogo da vivere” attraverso attività turistiche e ricreative. In questa ottica i rifiuti non pericolosi, opportunamente selezionati per aggiungere valore ambientale ed economico, vengono utilizzati come “mattoni” per costruire un nuovo futuro.  

leggi la versione integrale del capitolo ( pdf 5.66 Mb )

La Filippa e il valore condiviso: ambiente e comunità

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a cura di Carlo Vaccari e Federico Poli

Carlo Vaccari, Amministratore Delegato de La Filippa, tiene la barra del timone aziendale ben puntata sulla rotta della responsabilità ambientale e sociale. 

Per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente - come spiega nel dettaglio il Direttore Generale Federico Poli -  nell’impianto vige una stringente osservanza delle norme (Politica Integrata per l’Ambiente e la Sicurezza; Sistema di Gestione Ambientale) e contestualmente i processi sono sempre monitorati e verificati (sottoposti, tra gli altri, anche al controllo volontario Eco-Management and Audit Scheme, EMAS). Sopra i rifiuti non pericolosi e non più recuperabili, conferiti dopo una rigorosa procedura articolata in tre fasi, vengono realizzate un’idonea copertura e la rinaturalizzazione del sito. Il suolo, costituito da una barriera geologica naturale (marna argillosa compatta) spessa centinaia di metri, è protetto con un’ulteriore barriera artificiale che garantisce un’impermeabilità circa 5 volte superiore al valore fissato per legge.

Le persone sono al centro della filosofia aziendale: da un lato, i dipendenti e i collaboratori e, dall’altro, la comunità con cui la famiglia Vaccari interagisce da sessant’anni. Carlo Vaccari illustra - dati alla mano - gli effetti di una gestione sostenibile incentrata sulla convinzione che l’energia più importante per far funzionare una fabbrica sia quella delle donne e degli uomini che ci lavorano, così come l’energia di un territorio è quella delle persone che lo abitano e lo amano e che passione e valori rappresentino la cinghia di trasmissione e scambio di questa energia. Il Prato delle Ferrere è uno dei risultati visibili di questo scambio Azienda/Comunità: un’area  un tempo abbandonata all’incuria  che è diventata un parco pubblico attrezzato per famiglie, amato e rispettato dai cairesi come il proprio giardino di casa. 

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Italia leader nell’economia circolare: per un mondo più sicuro, civile, gentile

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a cura di Ermete Realacci

Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e storico esponente del mondo ecologista italiano, volge lo sguardo al futuro per chiudere il cerchio dell’economia circolare. Un futuro in cui il nostro Paese, grazie alle sue peculiarità, può eccellere. La sostenibilità rappresenta per il made in Italy un asset strategico per il futuro. Il nostro Paese può giocare un ruolo chiave nella sfida della transizione verde, in tanti settori in cui è già protagonista. A partire dall’economia circolare che ci vede raggiungere risultati doppi rispetto alla media europea nel recupero di materie prime, superiori a quelli di tutti i grandi Paesi. La leadership europea dell’Italia nell’economia circolare è un primato ancora poco conosciuto, nonostante si basi su dati consolidati, spesso attribuito alla storica povertà di materie prime e risorse energetiche del Paese.

Coesione è competizione, l’ultimo rapporto della Fondazione Symbola, realizzato insieme a Intesa Sanpaolo e Unioncamere, conferma che le imprese “coesive” - che hanno migliori rapporti con i partner economici, con le comunità e con i cittadini - sono più forti anche sul terreno economico, innovano di più e producono più lavoro. Vale in tutti i campi ma queste imprese sono anche quelle più portate a investire sull’ambiente e a sostenere i lavoratori e le comunità nei momenti più difficili, come quelli che stiamo attraversando con la pandemia. Per Realacci è il caso de La Filippa e di chi la guida.

leggi la versione integrale del capitolo ( pdf 3.84 Mb )

“Due mani, attraverso gesti e azioni reciproche, raccontano un’economia circolare dove la mano che porta il rifiuto e fa da base per lo smaltimento viene ripagata con una riqualificazione del paesaggio, con alberi nuovi e spazi verdi”

Illustrazione “Le Mani”, di Riccardo Guasco

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